Il 1° gennaio scorso è entrata in vigore la Legge di Bilancio 2023. Il provvedimento ha introdotto numerose misure agevolative per la definizione dei rapporti creditori pregressi, alcune di queste inerenti ai comuni.
Tra le novità in tema riscossione tributi vi è la cancellazione dei carichi iscritti a ruolo per i debiti di importo residuo complessivo fino a mille euro alla data del 1° gennaio 2023, trasmessi a Ader tra il 2000 ed il 2015.
Ove si tratti di enti locali la cancellazione opererà solo parzialmente e, dunque, con esclusivo riferimento alle sanzioni e agli interessi, con possibilità di evitarla mediante l’adozione di un’apposita delibera consiliare entro il 31 gennaio 2023. Se il comune non consente lo stralcio, il debitore avrà comunque la possibilità di aderire alla definizione agevolata del debito iscritto a ruolo nel periodo intercorrente tra l’anno 2000 ed il 30 giugno 2022, beneficiando così della cancellazione delle somme dovute a titolo di sanzioni, interessi ed aggio. In detto caso, l’Ente locale non potrà decidere di non dar corso alla richiesta del debitore, con il risultato che, quest’ultimo potrà, aderendo alla definizione, beneficiare comunque della cancellazione dei medesimi importi che sarebbero venuti meno nel caso dello stralcio.
Sotto il profilo giudiziale, la Legge interviene sancendo la definizione agevolata del contenzioso tributario per quei procedimenti pendenti al 1° gennaio 2023, in cui il ricorso è già stato notificato a controparte entro detta data, non ancora conclusi con una sentenza definitiva. Aderendo alla definizione agevolata il contribuente potrà pagare esclusivamente il valore della controversia, vale a dire il tributo senza sanzioni ed interessi.
I procedimenti interessati dal provvedimento sono quelli in cui è parte il Comune o un suo ente strumentale, ivi compresi i concessionari della riscossione ex art. 53, d. lgs. 446 del 1997. Posto che mediante la definizione agevolata l’ente rinuncia alla riscossione di sanzioni ed interessi, detta scelta dovrà essere intrapresa mediante l’approvazione di un apposito regolamento comunale in deroga al c.d. principio di indisponibilità. Nelle more della decisione del comune il contribuente potrà domandare la sospensione delle udienze e dei termini di impugnazione.
Contributo di Arianna Cordero
Maggiori approfondimenti a questo link de Il Sole 24 Ore:
https://ntplusentilocaliedilizia.ilsole24ore.com/art/comuni-prova-definizioni-agevolate-AE2GoJZC