Le sfide sono epocali per tutti i dipendenti oltre che per la dirigenza. Si chiamano sviluppo, organizzazione, espansione e, last but not least, valorizzazione delle risorse.
Quando nel giugno del 2021 il Gruppo Exacta ha acquisito la quota di maggioranza di Dasein, l’impegno con Danilo Grimaldi era quello di riuscire a sviluppare la società al di fuori dei confini delle allora aree geografiche coperte e dei servizi offerti. Questo poteva essere fatto in tempi rapidi solo con un profondo cambiamento dell’organizzazione per avvicinare il modello Dasein a quello delle grandi multinazionali della consulenza che potesse consentire agli attuali consulenti di non disperdersi in attività a basso contenuto professionale, ma dedicarsi alla gestione delle risorse e delle relazioni oltre che a sviluppare direttamente alcune qualificanti attività di consulenza, prime fra tutte la formazione ed i nuclei di valutazione.
La sfida, a distanza di quasi 18 mesi e dopo un primo periodo di conoscenza e studio reciproci, è quella di avviare un nuovo percorso di crescita e di organizzazione delle strutture operative con l’obiettivo primario di creare i presupposti per la migliore valorizzazione possibile di tutte le risorse a disposizione. Non a caso ho un figlio che si chiama Ettore (come il più famoso Fieramosca che vinse a Barletta una sfida improba) e a me le sfide piace vincerle.
In cosa Dasein può dirsi diversa dalle altre società che si occupano di servizi per la PA?
Il primo elemento differenziante dalle altre società di servizi di consulenza per la PA sono le persone che vi lavorano. Lo dico perché ne sono fortemente convinto alla luce delle persone che ho potuto incontrare in questi mesi e alla luce di quanto mi è stato esposto. L’altro elemento differenziante è l’età media dei consulenti che era molto alta denotando una forte esperienza e conoscenza che viene messa a disposizione della società e dei clienti ma soprattutto, mi auguro (e questa è un’altra sfida per il futuro), a disposizione delle nuove risorse (più giovani) che sono entrate e che entreranno in società per consentire loro di crescere in quel percorso virtuoso di cui ho parlato sopra (conoscenza, delega, formazione interna, concentrazione sulle attività a maggior valore aggiunto, crescita). Un altro elemento differenziante è la coesione che esiste in azienda fra le varie persone. Questo è un patrimonio importantissimo che Dasein ha saputo creare in questi anni e che non deve andare disperso ma semmai allargato quanto più possibile. Non sono i singoli che fanno grande una società ma le persone che la compongono.
Quali sono gli obiettivi del prossimo biennio?
Personalmente mi pongo sempre pochi obiettivi perché come mi diceva Sergio Marchionne, viviamo di tantissime urgenze ma non ci occupiamo delle poche cose importanti della nostra vita. Quindi l’obiettivo per il prossimo biennio è creare un’organizzazione che possa rispondere bene alle esigenze di sviluppo e valorizzazione delle risorse (sotto tutti i punti di vista) accrescere le potenzialità e i risultati di Dasein con un’attenta politica di integrazione all’interno del gruppo Exacta ascoltare tutti coloro che vorranno darmi dei suggerimenti.
Da nuovo Presiedente di Dasein, quali sono i suoi primi impegni? Su cosa intende puntare maggiormente?
Io sono a capo (insieme ad altri due soci) di una holding di partecipazioni che si pone l’obiettivo di accompagnare attivamente (e ci tengo a sottolinearlo) le società in cui investe in un percorso di crescita. Quindi il mio primo impegno sarà quello di affiancare Danilo in qualità di AD, e tutti coloro che saranno chiamati a coadiuvarlo, nello sviluppo della società che avverrà con le modalità che ho illustrato prima. Spero di non essermi dilungato troppo sugli stessi concetti ma ribadisco, inutile inseguire sempre delle urgenze (cosa che se accade va fatta) ma bisogna concentrarsi sulle cose importanti, forse così non ci saranno più urgenze ma risultati.